di Flavio Carato
Cosa c’è di bello nelle gare di moto?
Le moto prima di tutto, poi i piloti, quei campioni che ci fanno sognare con le loro evoluzioni usando le due ruote, spesso simili a quelle che cavalchiamo ogni giorno ma che altrettanto spesso non riusciamo a sfruttare che in minima percentuale del loro reale potenziale.
Sicuramente poi l’atmosfera unica della gara vissuta dal vivo, non importa se in televisione si vede meglio, ci dimentichiamo che vediamo passare come missili colorati i protagonisti per una frazione di secondo finché scompaiono alla curva successiva, il gusto di esserci il calore e il folklore tipico delle tribune del paddock ripaga di tutto, al limite c’è sempre un maxi schermo ad aiutarci.
Basta? No, c’è ancora qualcosa che piace, si muovono su due gambe e non su due ruote e spesso hanno tante cose doppie che ci attirano e non solo gli occhi.
Le ragazze immagine, le hostess, magari semplicemente le motocicliste tra il pubblico che rappresentano la bellezza femminile e ne spandono a piene mani in un mondo tipicamente maschio.
L’altra faccia dei motori, il lato “B” che regala piacere per gli occhi.
Bellezze autentiche tra il pubblico, più artefatte e selezionate in base ad altezza e misure le altre, ma tutte capaci di rubare uno sguardo di ammirazione e di desiderio al pari delle moto che sogniamo.
Sempre sorridenti e disponibili per una foto nel loro ruolo di testosteronico richiamo che si trasforma nello smisurato desiderio di collezionare foto accanto a cotanta bellezza.
Ombrelline non indispensabili, non necessarie ai fini della gara ma apprezzare nel dare ulteriore colore alla variopinta griglia di partenza ma che la rendono intrigante e accattivante.
Donne e motori un’accoppiata eccezionale dove nella vita reale spesso le prime sono a contrasto con la seconda passione fino a volte vincerne la sfida.
I motori, invece, possono fare anche a meno delle Donne ma se ci sono sicuramente é meglio.