Ho visto la città di Bam prima che fosse cancellata dal terremoto, ho incontrato persone cordiali e ospitali, ho visto luoghi dove la presenza della natura è forte e lascia il segno.
Testo e foto di Giampiero Pagliochini
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Tehran, caotica e chiassosa, invasa di giorno da 18 milioni di persone, 12 sono quelle che ci vivono, non ho la minima difficoltà a trovare l’albergo dove avevo sostato tre anni prima, non perchè io sia bravo ma sottrarsi a tutti quelli che vogliano aiutarti rende la vita più facile.
Selezionare cosa vedere in una mega città come Tehran non è facile, molte sono le attrattive che si presentano al viaggiatore con sfumature diverse, di sicuro il taxi è il mezzo più comodo per muoversi, inutile tentare con la moto sarebbe come fare harakiri. Faccio un salto alla nostra ambasciata, un punto di riferimento per coloro che vogliono visitare l’Iran, i nostri sono disponibili a dare consigli e informazioni, anche via e-mail, ringrazio personalmente il Primo Consigliere dell’Ambasciata il Sig. Antonello De Riu, un ragazzo di cui dire eccezionale e dire poco.
Uscire dalla città diventa un bel rompicapo, sbaglio ma per fortuna c’è l’angelo custode che offrendosi mi accompagna all’imbocco per la strada del ritorno. Dormo a Zanjàn, dove all’indomani faccio un giro per i negozi ed acquisto dei coltelli artigianali, poi riprendo verso nord, il tempo scarseggia, giungo a Matu, il luogo di confine, stesso hotel stesso trattamento, no anzi proprio perchè ho dormito all’andata mi applicano uno sconto del 15%, questi iraniani non finiscono di sorprendermi.
Dopo 1 km dal confine in territorio turco c’è una deviazione segnalata che porta ad un cratere creato dall’impatto di un meteorite nel 1937, mi avventuro. Ho appena parcheggiato che una jeep di militari si avvicina , foto e riprese devono solo interessare il cratere, è zona militare, un evento che mi riporta subito alla realtà di questa parte di Turchia, l’annoso problema del Kurdistan, posti di blocco a non finire addirittura dopo Agrì perdo un’ora, c’è un posto di blocco per il passaggio di un’intera colonna di mezzi corazzati.
In due giorni taglio via la Turchia, nei pressi di Istanbul ho un incontro ravvicinato con dei poliziotti, mi hanno fotografato a 100 km/h quando il limite è 90, niente da fare 73€ di multa.
Spendo due giorni ad Istanbul dove ritrovo Giuseppe anche lui in viaggio, i luoghi da visitare sono gli stessi: Moschea Blu, Santa Sofia, il Topkapj, il Bazar.
Ora la strada che mi separa è quella fino alla costa greca, una passeggiata vista la rete stradale odierna della Grecia, un bel bagno vicino Igoumenitza e poi l’imbarco. Al porto trovo altri motociclisti, mi bombardano di domande: l’Iran da solo, mi chiedono. Faccio fatica a spiegare che è stato un viaggio normale.
Sbarco ad Ancona dopo 33 giorni, circa 11000km percorsi, arrivo a casa, parcheggio, anzi ci provo, cado in terra con tutta la moto, mio figlio mi guarda e ride e poi esclama “che motociclista”.
L’ORGANIZZAZIONE
È vero che l’Iran è uno stato lontano da raggiungere, ma organizzare e pianificare un viaggio in questo paese non è poi cosa difficile.
Ho preferito per il trasferimento via nave, fino in Turchia, la compagnia Marmara Lines (www.marmaralines.com) che ha partenze da Ancona e Brindisi (da settembre la moto non paga), da Aprile a Ottobre, in alta stagione, anche da Trieste.
Il viaggio da Ancona, in bassa stagione dura due giorni e mezzo, si parte il sabato sera alle 21 e si giunge a Cesme il martedì alle sei del mattino, il costo del biglietto in quadrupla con prima colazione è di 250€. Sulla nave non si cambiano soldi, si acquista una card alla banca dietro versamento di qualsiasi somma, alla riconsegna vi sarà ridata indietro la differenza non spesa.
Al rientro, dalla Grecia ho viaggiato con la SuperFast, 92€.
Per il visto iraniano mi sono rivolto ad un’agenzia, la YOR di Roma, per quello che mi riguarda, il visto con tutte le formalità di rito mi è costato 150€, credo che si possa spendere di meno.
Per la moto è d’obbligo il Carnet de Passage, che è rilasciato dietro fidejussione bancaria dall’ACI, meglio se si ha una moto come la mia non più in produzione, non c’è valore di riferimento, la mia fideiussione è stata di 1000€, altrimenti per una moto recente c’è il listino che fa da guida e lascio a voi le conclusioni. Per inciso all’arrivo in Turchia il Carnet non è richiesto, è rilasciato un foglio (verde) che riconsegnerete all’uscita, al rientro è d’obbligo avere il Carnet anche in questo caso la cosa lascia delle perplessità giustificabili solo, a mio parere, perché si proviene dall’ Iran e non dall’Europa.
Con le quote riportate precedentemente, il viaggio è costato 1100 €, c’è da dire che non ho elemosinato nulla, altresì dico che tolto il prezzo della benzina in Turchia 1.800.000 di lire turche, e i pernottamenti in Turchia da 7 a 15 €, in Iran la media per dormire e mangiare è stata di circa 5-7 € al giorno, a questi vanno aggiunti i souvenir riportati, di buona fattura a prezzi modici.
La nostra moneta l’Euro è ben accetta ovunque, specialmente in Iran, il cambio rispetto al dollaro è vantaggioso di un 20% in più. Il mio consiglio è di cambiare direttamente in frontiera un bel gruzzolo, a meno di non trovare una banca nei grandi centri, vi resterà difficile cambiare la moneta. I grandi alberghi accettano sia dollari che Euro, certo i Rial o Toman saranno un bel bagaglio, 9400 ogni €. Quella del Rial o Toman è una curiosità tutta iraniana, in un primo momento la confusione assale il viaggiatore, poi ci si abitua, un Toman equivale a 10 Rial, non c’è località dell’Iran dove le persone vi parleranno indistintamente delle due monete, con la sola differenza che il Toman non esiste. Ricordate che le carte di credito non sono accettate in Iran, non è una volontà dello stato ma è la conseguenza dell’isolamento che ha caratterizzato gli ultimi 20 anni di questo paese.
La patente internazionale è d’obbligo, in Iran i controlli sono frequenti, la moto è un’attrattiva e quindi tenete a portata di mano sia questa che il passaporto, di certo quando vedranno che siete italiani i documenti vi saranno riconsegnati, il più delle volte senza essere visionati.
Una raccomandazione per quello che riguarda la Turchia. Da qualche tempo la polizia si è messa a fare seriamente per quello che riguarda i limiti di velocità, non provate a fargli cambiare idea che è tempo perso, parlo per esperienza, ogni gruppo che vi contesterà l’infrazione è composto da tre poliziotti, uno parcheggiato in senso opposto sulla destra del vostro senso di marcia, che vi riprenderà con una telecamera, le auto usate sono Renault bianche modello 306, 2 km più avanti troverete gli altri due, io ho superato di 10 Km il limite, la multa è stata di 73€, con tanto di annotazione sul Carnet, perché ovviamente ho detto che non avevo i soldi.
Ricordate che i poliziotti insisteranno perché gli mostriate la carta verde che vi avevano consegnato all’ingresso in Turchia, e che una volta rientrati dall’Iran non vi sarà rilasciata perché alla dogana di Gurbulak vi chiederanno il Carnet, questo problema mi ha fatto perdere due ore e una discussione infinita.
Medicinali pochi: un antibiotico a largo spettro, Dissenten o equivalente contro la diarrea, del collirio. Trovare una farmacia in Iran non è un problema e sono ben fornite.
La preparazione della moto ha riguardato il cambio dei due pneumatici e le altre parti usuranti visti i km da percorrere, parlo del gruppo trasmissione, pastiglie freni e candele, nel mio caso, viaggiando da solo avevo anche due camere d’aria, candele, cavi del comando frizione e acceleratore. In Iran troverete olio Castrol GTX ad un costo irrisorio, come la benzina.
La Guida usata è una Lonely Planet, come sempre dettagliata in ogni particolare. Per la cartina c’è una buona scelta io ho usato una FBM.
In Turchia trovare un albergo non è un problema, quando arrivate ad Istanbul prendete di riferimento la Moschea Blu, nei dintorni ci sono tantissimi alberghi con parcheggio, trattate sul prezzo, siete nel cuore della città.
Per l’Iran, dopo il confine turco, sono arrivato alle 13 e mi sono ritrovato aldilà del confine con due ore e mezzo più avanti, causa fuso orario.
Ho sostato a Makù 30 Km dopo il confine all’albergo Makù Inn, per 9€, qui potrete anche cenare per 2-3€. Scendendo verso sud ho dormito in autostrada, al motel Ghazal con ristorante, 200 km dopo Zanjàn. Lo troverete dall’altra parte dell’autostrada, sul vostro senso di marcia, 2 km più avanti, c’è l’uscita quindi si rientra in senso opposto e c’è il motel dove si può anche mangiare. Scrivo questo perché la distanza dalla capitale e di altri 220 km, e in un giorno arrivare dal confine a Tehran la vedo dura, si può sostare anche prima ma il confort di questo luogo è impeccabile.
A Isfhan consiglio Amir Kabir Hotel, non perché sia il top ma l’accoglienza è il fiore all’occhiello, i fratelli che lo gestiscono sono unici in tutto, le camere sono singole e doppie e vanno da 3€ a 7 €, le docce e i bagni in comune, il più delle volte vi troverete l’uomo delle pulizie. C’è l’accesso ad internet, e durante la mia permanenza è stato aperto un ristorante adiacente. Non c’è parcheggio ma 300m più avanti ce n’è uno custodito per 1€ a giorno. Non vi sarà facile trovare l’hotel, per chi come me arrivava dall’autostrada, il riferimento è Emam Khomeini Square, questa piazza si trova 600m più avanti dell’hotel, in pratica questo è ubicato sul viale che porta alla piazza, 300m prima di girare a sinistra. Al ristorante c’è un ragazzo che parla italiano.
A Shiraz, lo Shiraz Eram Hotel lo troverete 1 km più avanti, lasciando la fortezza Arg-è Karim Khani sulla vostra destra, 25$ con prima colazione e parcheggio moto, camera doppia con condizionatore.
Kerman, a mio parere per il rapporto qualità prezzo l’Akhavan Hotel & Resturant, spenderete qualcosa in più per dormire ma con 3€ si mangia così tanto da non credere al prezzo pagato. Io ho dormito alla Guest House Saady, una quadrilatero di camere con un ampio parcheggio, il tutto per 2€, i bagni e le docce in comune.
Quello di Bam è una qualcosa di particolare, come detto il titolare e l’atmosfera sarà il più bel ricordo di questo viaggio, non mi dilungo, provare per credere. Siamo vicini al Pakistan ma si può telefonare e collegarsi ad Internet, vi assicuro che la rete telefonica è una scheggia. Cercate l’Akabar Tourist Guesthouse
Tutt’altro discorso Yadz, noi eravamo divisi tra l’Hotel Amir Chakhmagh 3-4€ ad ovest dell’omonima piazza, e un hotel vecchio di 300 anni, elegantissimo e ben tenuto, che dista 600m sulla sinistra alle spalle della piazza. Non è riportato in nessuna guida, per raggiungerlo bisogna insinuarsi in un vicolo della città vecchia, ha delle camere a 25$, i proprietari saranno restii, ma c’è anche un dormitorio con tanto di doccia calda e bagno con 6 letti, il tutto a 10$ a persona, io ho dormito lì.
Un consiglio, l’iraniano è una persona, a mio parere, tranquillissima. Chi ha visitato altri paesi islamici si accorgerà di avere davanti un soggetto diverso che con il resto del mondo arabo non ha nulla a che fare, sia nei modo di rapportarsi che negli affari. Vi sarà chiesto di tutto ma tranquillamente potrete parlare esprimendo le vostre idee, acquistare un qualsiasi oggetto non è uguale come in altri paesi mediorientali, qui non si contratta, quello è il prezzo e di sicuro è quello giusto. Questo non vuol dire che non ci siano regole e che non vadano rispettate, tutt’altro, per le donne è d’obbligo il fazzoletto in testa e abiti dove le parti del corpo non siano a vista, ho avuto modo di vedere straniere comportarsi all’opposto, un ridicolo fazzoletto in testa e poi vestirsi come in occidente, nessuno ha detto nulla ma per il sottoscritto vale sempre lo stesso motto, il visitatore sono io e quindi mi adeguo. Non rifiutate di parlare o ad accettare un invito, è vero a volte le persone sono assillanti, ma se è vero che l’ospitalità in oriente è un qualcosa di istituzionale, l’iraniano è il rappresentante massimo, nessuno vi disdegnerà per una qualsiasi vostra richiesta.
Un ringraziamento agli amici del Moto Club Città di Assisi, e a quelli della M.L. Supertenere che durante il viaggio mi hanno tenuto compagnia tramite e-mail.