Secondo alcuni fra i più eminenti studiosi di psicologia moderni, la moto è da considerarsi come una proiezione fallica, ovvero un simbolo esteriorizzato del membro maschile.
Vedendomi consegnare la nuova BMW R1200GS ADV, non posso fare a meno di pensare che, i pochi fortunati che possono permettersela non dimostrino acquistando una moto grande, enorme come questa un certo bisogno di compensare nelle dimensioni qualcos’altro. D’altronde, penso, la cosa non mi tange, per ritirare la Giesse per fare la prova per il giornale, ho appena lasciato la mia adorata Duke 640.
Sono molto orgoglioso del mio vecchio Duca, che a dire il vero ho acquistato da poco ma che ho desiderato per tanto tempo: facile, potente, leggero, maneggevole, ignorante, rumoroso; ma soprattutto mi diverte tantissimo perché si impenna con una facilità incredibile. Basta una manciata di gas in seconda, o un colpetto con l’accelleratore su un dossettino che si alza su una ruota, una libidine! Non sento certo il bisogno di dimostrare qualcosa, insomma, guidando solitamente una moto grossa.
Facendo tutte queste valutazioni, però sono assalito da un drammatico dubbio: ma non è che con una moto che si impenna così facilmente, il mio inconscio tradisce il bisogno di compensare qualcos’altro che non viene su, così come i giessisti con le dimensioni e dimostrare tramite il membro-moto la mia virilità?
Sono un po’ angosciato da questo dilemma, e mi consola solo il pensiero che è inutile avere qualcosa di così grosso, se poi non si alza; meglio dimensioni più moderate ma una buona funzionalità! Il mio costrutto però si infrange con la dura realtà al momento in cui scopro che la bestiona della Bmw si impenna, eccome, togliendo tutti i controlli elettronici, opzione ottenibile però, solo con la mappatura selezionabile con la chiavetta optional.
Alla fine riesco a capire, svelando uno dei Misteri della perversione dei geni del marketing di Monaco, e come agisce sulla psiche umana. Basta pagare, e si ha qualcosa di grosso e che si alza. Geniale!