Il Continental TKC 70 promette di essere adatto ad essere utilizzato a 360°: strada, fuoristrada e grazie alla omologazione M+S anche d’inverno.
Non deve esser stato facile, per le case produttrici degli pneumatici destinati alle grosse maxi-enduro, trovare il giusto compromesso tra quelle che sono le esigenze di sicurezza nella guida tra asfalto e fuoristrada. Oltre allo pneumatico con il classico tassello da fuoristrada, le nuove Enduro degli ultimi anni, hanno richiesto una gomma adatta ad essere utilizzata con buone prestazioni anche su strade asfaltate; in più le potenze sono aumentate notevolmente e oltrepassano spesso i 100 cv.

L’offerta di Continental, in questo segmento, prevede due differenti tipologie: TKC 70 (modello del nostro test), e il TKC 80 più adatto all’off-road.
Il giusto compromesso per arrivare ad una gomma totale, o che si avvicina ad esserlo, è stato quello di sviluppare un pneumatico radiale, che permette una guida disinvolta su strada e che non spaventa nel fuoristrada; un altro valore aggiunto è l’omologazione M+S che ne permette l’utilizzo invernale.

Caratteristiche: tre tecnologie per un pneumatico globale.
Sono ben tre le tecnologie che sono state impiegate per il TKC70: Multi Grip, Rain Grip e Cintura a zero gradi.
Multi Grip: questo processo termico (vulcanizzazione), con temperatura controllata e differente tra le varie zone del pneumatico ha permesso di ottenere una mescola di durezza diversa tra la zona centrale e quella laterale del battistrada, cosa che permette di avere una buona resa chilometrica con un buon grip in piega.
- Spalle flessibili = Grip
- Area centrale resistente all’usura = Chilometraggio
- Transizione continua
Rain Grip: nuove mescole che esaltano sia la velocità nel raggiungere i tempi di warm-up, che un ottimo grip su asfalto freddo e bagnato.
Cintura a zero gradi in acciaio: questa tecnologia permette di avere differente tensione della cintura in acciaio tra spalla e zona centrale del battistrada, per ottimizzare la stabilità alle alte velocità e un migliore assorbimento dei colpi riducendo il kickback (fenomeno che accade ad alte velocità nell’affrontare avvallamenti o righe trasversali, gli pneumatici che hanno un buon assorbimento riducono il kickback).
Il disegno del battistrada è studiato per adattarsi a diverse condizioni di guida, quindi, quindi la zona centrale è privo di tassellamento, mentre sui fianchi oltre ad esserci una mescola più morbida ci sono anche i tasselli.
Misure disponibili:
110/80 R 19 59V TL TKC70 M&S
120/70 R 19 60VTL TKC70 M&S
140/80 R 17 69T TL TKC70 M&S
150/70 R 17 69V TL TKC70 M&S
170/60 R 17 72V TL TKC70 M&S
150/70 R 18 70T TL TKC70 M&S
La prova: quasi dappertutto.
Non deve essere facile per gli ingegneri e collaudatori, trovare il giusto “pneumatico” per le grosse Enduro di oggi. Negli Anni 90, tutto era decisamente più facile, in questa categoria le prestazioni erano decisamente più limitate, le moto frenavano meno, e per fare delle belle pieghe si usavano le moto sportive. Strada facendo, sono diventate regine del mercato le off-road, perché sono realmente in grado di garantire un utilizzo a 360°. Quindi l’esigenza di avere pneumatici performanti, adatti a tante condizioni di guida, e con una buona resa chilometrica è diventata una prerogativa vincente. Con il TKC 70 Continental ci ha messo tanto impegno, riuscendo a non far rimpiangere troppo il modello più tassellato e specialistico TKC 80, sul mercato da tre decenni.
Montati gli pneumatici, la prima cosa che si apprezza, è che basta veramente poco per portarli in temperatura, questo certamente grazie ad una mescola dall’alto contenuto di silicio e olii catalizzatori. La moto su cui sono stati installati è la grande e grossa Yamaha Super Ténéré , una moto molto equilibrata sia dal punto di vista ciclistico che prestazionale. Piace molto il comportamento su asfalto soprattutto per quanto riguarda la maneggevolezza, con la netta sensazione di trovarsi tra le mani una moto più veloce nello scendere in piega; quasi eccessiva la sensazione di velocità di come l’avantreno tenda a prendere la corda in impostazione di curva.
Una volta azzeccata la traiettoria, si apprezza il rassicurante grip, anche su una moto non nata per le pieghe più accentuate; da sottolineare che non si percepisce in piega nessun movimento dovuto alla presenza di tassellatura. In velocità la struttura radiale a zero gradi, assicura tanta stabilità e precisione di guida; si ha la sensazione di avere tutto sotto controllo anche nei curvoni veloci, ovviamente sempre in linea con quelle che sono le qualità ciclistiche permesse dal mezzo. L’unico appunto arriva dal davanti, poiché procedendo ad alta velocità in rettilineo, si ha la percezione di avere un avantreno troppo leggero. In sostanza su asfalto sono veramente un ottimo prodotto, scaldano velocemente, soddisfano tra le curve con la moto che diventa più “leggera” e garantiscono una ottima trazione, anche su asfalto bagnato.
Quale miglior test quelli di portarli in un viaggio completamente in fuoristrada come l’ultimo viaggio fatto lungo lungo Le vie del Sale? Ovviamente il tipo di percorso sarebbe stato perfetto proprio per montare le più tassellate TKC 80, ma tutto sommato è andata bene così. Prima di imboccare i tratti in fuoristrada abbiamo abbassato la pressione di gonfiaggio, cosa nota agli enduristi.
Ovviamente le Enduro da 260 kg e oltre non aspirano a fare la Parigi-Dakar, ma con una buona gommatura si riesce anche a divertirsi con un buon grado di sicurezza. Anche in questo frangente i Continental TKC 70, sono rassicuranti, soprattutto per l’ottima presa garantita dal posteriore, da far perdere l’aderenza solo quando è ricercata. Escluso il controllo di trazione e l’ABS solo sulla ruota posteriore, ci si diverte senza troppo impegno; diversa ovviamente la situazione se si affrontano tratti con molto fango, che necessiterebbero di una tassellatura pronunciata anche nella zona centrale degli pneumatici. Per i tratti fangosi, meglio andar piano…o installare i TKC 80.