Lo so, non si possono vedere. Sia il bauletto che il cupolino singolarmente, né tantomeno l’insieme.
Mi hanno infamato in tutte le maniere, e io stesso sono convinto che anche l’aspetto estetico ha una fondamentale importanza per sentirsi motociclista: poter affermare “io sono!” ha una valenza importante per prendere coscienza di noi stessi come motociclisti, vestirsi con abbigliamento protettivo adatto, evitare e prevenire comportamenti pericolosi.
Il problema è che tutti e due svolgono ottimamente la loro funzione, e come diceva il prof di filologia “a caval Donato gli puzza il fiato”, per dire che non gli si guarda in bocca. Piastra e bauletto sono dono del conce in sede di contratto, usati. Il parabrezza semiartigianale ha una storia un po’ più complessa, e ha a che fare con le scie aeree.
Premetto che io “non ci credo (ma ci spero)”. Al soprannaturale, a tutto ciò che esula da materie scientifiche ordinarie; alieni, fantasmi, moto totale, 21 dicembre, scie aeree. Salvo prova contraria, ovvio. Anche pensare che la terra fosse tonda o lo yogurt da bere (tanto per citare due rivoluzioni importanti) hanno scioccato un sacco di gente, a suo tempo.
Quello che studia le scie lasciate dagli aeroplani ad alta quota è un’associazione di persone che si ritrovano per discutere di indagini e osservazioni supponendo che le nubi di forma regolare che rimangono anche per ore sospese in cielo al passaggio di un velivolo non sia semplice vapore ma una miscela di metalli pesanti ed altri elementi che vaporizzati nell’atmosfera ricoprono determinate aree geografiche. Con l’impiego di nanotecnologie e trasmissioni di microonde permettono così il controllo del clima e, si pensa, anche dei movimenti sismici da parte del “governo”; ovviamente l’idea è nata in America e quindi si parla del governo USA . Pare che siano stati raccolti anche dei campioni di lunghissimi filamenti simili ad enormi ragnatele del tutto innaturali e, analizzate da laboratori chimici e biologici, non si sia stati in gradi di determinarne la composizione. Mai la teoria del complotto globale è stata così inquietante ed eclatante.
La persona che chiama alla Controradio un sabato mattina per dire che ha un cupolino artigianale ricavato dal parabrezza del Kimko per il Gs 800 è proprio uno dei promotori di questo movimento in area fiorentina. Io un po’ incuriosito, molto scettico che quel coso orribile possa avvitarsi alla mia motociclettina, che non voli via dopo 10 metri stroncandomi anche qualcosa o che protegga davvero dall’aria mentre lo ricevo in regalo ascolto attentamente le sue spiegazioni sulle scie aeree, e mi sorbisco per correttezza, a casa, anche il dvd divulgativo.
Testando l’obbrobrio qualche giorno prima per assicurarmi che non mi esploda in faccia, nonostante le assicurazioni di estrema funzionalità del mio generoso benefattore mi convinco ad affrontare il lungo viaggio verso Parigi con l’orribile orpello che resiste a vento, pioggia, freddo e alte velocità egregiamente, e mi permette di viaggiare decisamente meglio di quello di serie (anche se batte col manubrio sottosterzo).
Arricchito da questa esperienza, ovviamente ora mi chiedo: ma se il Complottista poteva avere ragione a proposito di una cosa così impensabile come che il parabrezza ritagliato da uno scooter Kimko potesse andar bene per la mia bambina a motore, assolvendo così bene alla sua funzione, perché non prendere seriamente in considerazione anche la cosa delle scie aeree?
Si tende a seguire la massa, a bollare supposizioni, teorie, nuove mode o tendenze come assurde, spesso deridendole perché vanno fuori dal seminato, ma solo chi vuole rimanere ignorante non prende in considerazione le opinioni altrui, per quanto possano sembrarci campate in aria (è proprio il caso di dirlo). Per questo, continuo ad usare per i viaggi lunghi il parabrezza scampato alla rottamazione del resto dello scooter; sarà brutto, e forse dovrei comprarmi l’originale maggiorato, ma rimane un modo per ricordarmi che non c’è sempre una sola verità.
Certo se qualcuno mi fa un prezzaccio…
Kiddo