testo di Ulderico Falanga
Bosch in collaborazione con la Scuola Federale ASC ha organizzato una serie di test dinamici per fare apprezzare le qualità del sistema ABS. Il programma dei test è stato diviso in 4 fasi: posizione del pilota in sella in fase di percorrenza di curva, frenata su asciutto e bagnato, slalom tra birilli e turno in pista. Le moto utilizzate sono state le BMW F800R e la R1200S. L’obbiettivo di questi test è far capire all’utente l’importanza di una frenata assistita, non tanto nelle frenate normali, quanto nelle situazioni di emergenza. La condizione riprodotta nel test con l’ABS, è quella di una frenata improvvisa con moto diritta, dove lo spazio di arresto è risultato sempre – con asfalto asciutto o bagnato – sbalorditivo.
La prima fase del test, eseguita con asfalto asciutto, già dimostrava le ottime doti del sistema, ma è nella fase con asfalto bagnato che è possibile godere appieno della sicurezza offerta. Lanciarsi a 50 km/h e di colpo tirare, anzi strizzare, le leve sul bagnato e fermarsi in 3 metri è davvero una sensazione di sicurezza formidabile.
Il sistema ABS consente quindi una notevole riduzione dello spazio di frenata ma è necessario che il pilota sia in grado di interpretare i pericoli e che conosca bene il funzionamento dei dispositivi che equipaggiano la propria moto. Chi non ha mai provato un sistema ABS di ultima generazione rimane in un primo momento disorientato dal comportamento della leva manubrio e pedale freno in caso di frenata al limite. La sensazione quando si premono leva e pedale è di una vibrazione molto forte e la prima cosa che fa la maggior parte dei motociclisti è di allentare le leve.
Qui si entra in un errore e così facendo lo spazio di frenata non diminuisce ma si allunga. Il consiglio degli istruttori, ovviamente con la moto diritta, è di attaccarsi alle leve senza timore dato che l’ABS 9 è provvisto anche di un sistema anti ribaltamento.
Vi possiamo assicurare che dopo aver eseguito questi test l’idea di non possedere una moto con questo sistema lascia un po di amaro in bocca.
Il corso è proseguito con delle nozioni di postura in sella e degli esercizi di slalom che hanno messo a dura prova tutti i partecipanti. Qui gli istruttori della scuola federale hanno veramente dato il meglio, rimarcando l’importanza di una corretta postura in sella e di come vanno utilizzati freni e frizione. Comunque tutti i partecipanti hanno goduto del loro supporto e anche i piloti meno esperti a fine esercizio sono riusciti a completare il percorso. Durante la giornata si è potuto provare in pista, con l’ausilio degli istruttori, per meglio affrontare le traiettorie in ingresso e uscita di curva.
L’opinione del nostro tester:
C’è comunque da sperare che una larga diffusione vada ad abbattere i costi produttivi e quindi non faccia lievitare i prezzi in caso il legislatore obblighi le aziende all’inserimento di questi dispositivi che ora, forniti come optional, costano mediamente 500 € in più sul listino moto.